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Prende forma il Grande Museo Egizio del Cairo
Modernità e antichità in un progetto firmato Heneghan Peng Architects

di Roberta Dragone
 

10/09/2008 - Procede l’iter progettuale per il Grande Museo Egizio del Cairo. Nei giorni scorsi il team di consulenza per gli aspetti ingegneristici, composto da Buro Happold, Hparc e Arup, ha consegnato 5mila disegni che completano la documentazione propedeutica alla fase di inizio lavori. Il prossimo step sarà il lancio della gara di appalto internazionale da parte del Ministero della Cultura egiziano. La nuova struttura, destinata a sorgere entro il 2011 a 3 km dalla Piramide di Cheope in un’area di 50 ettari, porta la firma dello studio irlandese Heneghan Peng Architects che nel 2003 si aggiudicava il concorso internazionale di progettazione indetto dal governo egiziano per sopperire alla insostenibile carenza degli attuali spazi espositivi.
 
Progettato tra ‘i due orizzonti’ del Cairo e delle antiche piramidi, il nuovo museo è stato concepito come luogo di transizione, in grado di conciliare la modernità di Alessandria con l’antichità egizia.
“Da un punto di vista urbanistico – spiegano gli autori del progetto – il museo si configura come una sorta di ‘incisione’, un punto in cui il visitatore cambia direzione spostandosi dalla città verso le piramidi”. Idea che trova conferma in una geometria che integra ingegneria e architettura in ogni elemento per rendere omaggio alla grande civiltà del passato.

Benché la destinazione primaria del nuovo Grande Museo Egizio sia di luogo di conservazione degli antichi reperti, la struttura progettata da Róisín Heneghan e Shi-Fu Peng si fa carico al tempo stesso di un importante ruolo urbano e sociale. Gli ampi spazi verdi con strutture all’aperto per i visitatori e la comunità locale, l’auditorium da 700 posti, la biblioteca e le diverse altre strutture previste dal progetto fanno del museo un luogo di apprendimento, e non solo di raccolta e tutela di reperti storici.
“Le strutture ed il paesaggio attorno risultano perfettamente integrati; il visitatore può in tal modo attraversare diverse zone, passando continuamente dall’esterno all’interno. Il Museo stesso è stato progettato sulla base della premessa fondamentale che tra le piramidi e il nuovo edificio vi fosse continuità visiva”.
 
L'involucro strutturale è basato su linee proiettate nello spazio tridimensionale con la geometria dei frattali. Funge da elemento di continuità la copertura, i cui spigoli possono essere idealmente congiunti con i vertici delle piramidi.Strutturat a sul modello del cosiddetto triangolo di Sierpinski, la facciata sarà rivestita in pietra traslucida che conferirà alla struttura una forte e indubbia identità. Di giorno si uniformerà all’altopiano desertico, mentre di notte la sua luminosità evocherà le bianche pietre di calcare, lucide e lisce con cui si rivestivano le piramidi.

http://www.edilport ale.com/edilnews /NpopUp.asp? idDoc=12574& iDCat=3




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